Stefano Casini, giornalista di EconomyUp, ha intervistato Davide Baroncini, Direttore Generale di Officina Digitale. Di seguito un breve estratto, l’articolo completo potete trovarlo a questo link.
Officina Digitale, società cooperativa e senza scopo di lucro, costituita meno di due anni fa, organizza per le aziende il supporto all’innovazione in svariati settori, come ad esempio per l’Economia circolare, Industria 4.0, Mobility, Safety e Security, Green building e Smart City, Food, Healthcare, Turismo. «In questo modo, possiamo essere il punto di riferimento per la ricerca e l’innovazione delle imprese del territorio».
Come nasce e da chi è stata fondata Officina Digitale
Officina Digitale è stata fondata nell’agosto 2021 da due soci pubblici e 12 imprese del territorio: AEPI Industrie, Alya, Antreem, CEFLA, CLAI, Curti, Elettrotecnica Imolese, Officine Formazione, OMGM, Più Sicurezza, SACMI, Studio Tecnico Cavina. Nel tempo i soci pubblici e privati sono poi aumentati, compresa una Fondazione per la gestione dei percorsi ITS, e attualmente sono 20 in totale.
La visione di Officina Digitale
La visione portata avanti da Officina Digitale è quella di dare al mondo degli studenti e al mondo delle imprese la capacità di saper ascoltare i reciproci fabbisogni e i reciproci problemi, coniugarli e renderli quindi qualcosa di utile a entrambi. «Queste difficoltà spesso sono di ordine tecnologico. E quindi chi meglio del mondo dell’impresa può intervenire nel soddisfare queste esigenze» .
Le collaborazioni con distretti economici e altri territori
«Il nostro obiettivo – spiega il direttore generale – è anche quello di poter soddisfare le esigenze, in primis dei nostri soci, ma anche di tutto l’ecosistema aziendale che si muove intorno a noi, potendo garantire un network professionalizzato di relazioni importanti, al fine di poter essere anche partner per quanto riguarda progetti di consulenza, soprattutto in ambito scientifico e tecnologico».I Promotori e i protagonisti di Officina Digitale ritengono molto importante e attuale il tema dell’Open Innovation, soprattutto per aiutare le aziende in questa fase storica, in termini sia di mercato ma soprattutto di organizzazione. «Ecco perché abbiamo qualificato una serie di figure professionali, tendenzialmente manager di impresa o professionisti del settore, di alto livello», fa notare il General Manager. «Intendiamo accompagnare le aziende verso mercati nuovi, oppure nell’affrontare cambiamenti interni legati soprattutto a nuovi orizzonti imprenditoriali, o anche nel diffondere nelle strutture interne i concetti principali che coniugano innovazione e cambiamento culturale».
Per il 2023 ci sono in programma anche due Call to Action, che han lo scopo di individuare startup e progetti innovativi da seguire poi con la logica dell’incubazione diffusa, metodologia sviluppata dall’incubatore Innovami, con cui Officina Digitale ha un accordo di partnership.